"Il ridimensionamento o, peggio, la chiusura dei presidi di polizia sul territorio non è la risposta giusta alla carenza di uomini e mezzi.
Questo atteggiamento sa di arretramento; ma noi non dobbiamo e non possiamo abbassare la guardia. La soluzione è assumere nuovo personale per metterli nella condizione di funzionare al meglio. C’è una disattenzione cronica nei nostri confronti da parte dei governi, siano essi di destra o di sinistra, che si traduce in uno scarso investimento o, comunque, non sufficiente sulle forze dell’ordine”. Lo afferma il segretario generale del sindacato di Polizia MOSAP, Fabio Conestà, che lancia l’idea di un “tavolo interistituzionale” con tutte le sigle sindacali della Polizia per far fronte alle problematiche quotidiane che riguardano i territori e i loro presidi “perché – ricorda Conestà – ogni commissariato è soggetto a pensionamenti, trasferimenti e altre situazioni e, dunque, due uomini in più non danno quell’apporto che serve. È un segnale di attenzione, però non basta. La verità è che sulla sicurezza si deve investire in capitale umano, facendo i concorsi che portano linfa vitale nelle piante organiche, dal momento che l’età media è di 50 anni, e servono auto e mezzi adeguati”. Spesso c’è anche carenza da parte dell’amministrazione anche sul vestiario: “Come sindacato – sottolinea – ci siamo fatto promotori dell’acquisto di centinaia di magliette operative a Roma e non solo, perché l’amministrazione ne ha fornito una sola al personale in servizio. D’estate si può ben capire il disagio di chi deve stare per strada per ore, a stretto contatto con i cittadini. Analogo discorso vale per i mezzi. Però devo anche spezzare una lancia a favore del capo della Polizia, il prefetto Franco Gabrielli, che è una persona molto presente e dinamica. Il problema è che se le risorse non vengono stanziate non può fare nulla nemmeno lui”.