Le condizioni in cui sono costretti a lavorare i colleghi impiegati nei servizi immigrazione, vanno sempre peggiorando. In piena pandemia, i colleghi di Viterbo, dopo aver accompagnato un immigrato presso il Cpr di Macomer, hanno dovuto attendere 19 ore l’arrivo di un medico.
I colleghi si sono imbarcati alle ore 13.35 su un volo di linea a Fiumicino e giungevano alle ore 14.40 a Cagliari, per poi arrivare alle ore 17.00 circa al CPR di Macomer. Al momento dell’arrivo veniva assicurato al personale della Polizia di Stato in servizio di scorta che presso il CPR, in un tempo ragionevole, il cittadino straniero sarebbe stato visitato da un medico della struttura e che sarebbe stato dato il parere sanitario per la sua l’accoglienza. Alle ore 23.30 circa, dopo varie telefonate e sollecitazioni, il personale della Polizia di Stato in servizio di scorta apprendeva che il Cpr, gestito da una società/cooperativa, non aveva un medico disponibile fino alle ore 09.00 del giorno seguente. I colleghi , hanno dovuto vigilare tutta la notte il cittadino straniero. In tutto questo chi ha in gestione il Cpr, ha solo fornito una coperta e un materasso. Questa me la chiamate accoglienza? Sembra più uno scarica barile sulla Polizia.
RASSEGNA STAMPA
MIGRANTI MOSAP ’19 ORE PER REPERIRE UN MEDICO AL CPR DI MACOMER’
lunedì 09/11/2020 15:42
ADN1007 7 CRO 0 ADN CRO NAZ RSA Roma 9 nov. Adnkronos – ”Le condizioni in cui sono costretti a lavorare i colleghi impiegati nei servizi immigrazione vanno sempre peggiorando. In piena pandemia i colleghi di Viterbo dopo aver accompagnato un immigrato presso il Cpr di Macomer hanno dovuto attendere 19 ore l’arrivo di un medico”. Lo denuncia Fabio Conesta’ Segretario Generale del Movimento Sindacale Autonomo di Polizia Mosap . ”I colleghi si sono imbarcati alle ore 13.35 su un volo di linea a Fiumicino e giungevano alle ore 14.40 a Cagliari per poi arrivare alle ore 17.00 circa al Cpr di Macomer – aggiunge – Al momento dell’arrivo veniva assicurato al personale della Polizia di Stato in servizio di scorta che presso il Cpr in un tempo ragionevole il cittadino straniero sarebbe stato visitato da un medico della struttura e che sarebbe stato dato il parere sanitario per la sua l’accoglienza. Alle ore 23.30 circa dopo varie telefonate e sollecitazioni il personale della Polizia di Stato in servizio di scorta apprendeva che il Cpr gestito da una societa’ cooperativa non aveva un medico disponibile fino alle ore 09.00 del giorno seguente. I colleghi – dice Conesta’ – hanno dovuto vigilare tutta la notte il cittadino straniero. In tutto questo chi ha in gestione il Cpr ha solo fornito una coperta e un materasso. Questa me la chiamate accoglienza Sembra piu’ – conclude – uno scarica barile sulla Polizia”. Cro Adnkronos ISSN 2465 – 1222 09-NOV-20 15 40 NNNN