Fatti di Olbia, di seguito le dichiarazioni del Segretario Generale del Mosap Fabio Conestà
“Il drammatico episodio di Olbia, costato la vita al signor Gianpaolo Demartis, non può essere strumentalizzato per mettere sotto accusa l’uso del taser da parte delle Forze dell’Ordine” – dichiara Fabio Conestà, Segretario Generale del MOSAP. – “Le risultanze peritali parlano chiaro: non è stata la scarica elettrica del dispositivo ad uccidere l’uomo, ma uno scompenso cardiaco legato a una grave condizione clinica preesistente e all’assunzione di sostanze stupefacenti. È doveroso rispettare il dolore della famiglia, ma è altrettanto necessario difendere la verità dei fatti e l’operato dei militari, intervenuti per tutelare l’incolumità dei cittadini e la propria”.
Conestà sottolinea come il taser, spesso al centro di polemiche, rappresenti invece uno strumento di difesa indispensabile: “Il taser non è un’arma letale, ma un dispositivo che permette di immobilizzare soggetti pericolosi riducendo al minimo i rischi per tutti. È bene ricordare che l’uomo fermato aveva aggredito un carabiniere, colpendolo al volto. Senza il taser, per fermare una persona in stato di agitazione psicomotoria, probabilmente sarebbero stati necessari metodi più cruenti, con conseguenze ancora più gravi”.
Il Segretario Generale del MOSAP ribadisce la posizione del sindacato: “Siamo e saremo sempre al fianco degli operatori in divisa, che ogni giorno affrontano situazioni di pericolo per garantire sicurezza alla collettività. Non si può continuare a delegittimare chi indossa l’uniforme: gli strumenti come il taser vanno potenziati e messi a disposizione di tutti i reparti, perché sono un presidio di civiltà e di sicurezza, non un pericolo”.
