Roma, 9 giugno 2025 – “Accogliamo con grande soddisfazione la decisione della Corte Suprema di Cassazione che, per la prima volta nella storia, riconosce il MOSAP come parte danneggiata in una vicenda di diffamazione ai danni di un nostro collega scomparso e dell’intera Polizia di Stato”, dichiara Fabio Conestà, Segretario Generale del MOSAP (Movimento Sindacale Autonomo di Polizia).
La vicenda, iniziata dopo le ignobili offese pubblicate sui social da un cosiddetto “leone da tastiera” all’indirizzo della memoria di un agente morto suicida a Civitavecchia, ha visto il nostro sindacato reagire con fermezza. Attraverso il nostro legale, Avv. Prof. Antonello Madeo, abbiamo sporto querela contro ignoti per diffamazione. Grazie al lavoro della Polizia Postale, l’autore è stato identificato e condannato in primo grado dal Tribunale di Ascoli Piceno.
Nonostante l’assoluzione in appello da parte della Corte di Ancona, che aveva rigettato la nostra richiesta di risarcimento, abbiamo deciso di proseguire la battaglia legale, ricorrendo in Cassazione. Oggi, la Suprema Corte ha annullato la sentenza di secondo grado, riconoscendo pienamente la legittimità delle nostre ragioni e rinviando alla Corte d’Appello per la quantificazione del danno.
“Questo non è solo un risultato giuridico – prosegue Conestà – ma un segnale importante per tutti gli operatori delle forze dell’ordine, troppo spesso bersaglio di ingiurie e delegittimazioni. Il MOSAP continuerà a difendere la dignità dei suoi iscritti e di tutti gli appartenenti alla Polizia di Stato”.
In segno di rispetto verso i valori che ci guidano, il risarcimento che sarà riconosciuto verrà devoluto interamente ad opere di beneficenza a favore delle vittime dello Stato.
“Difendere la memoria dei nostri caduti è un dovere morale. Chi oltraggia il sacrificio e la divisa non può restare impunito. La giustizia oggi ha parlato chiaro”, conclude Conestà.